Ho votato Partito democratico ovvero PSE

 

Perché le mie emozioni più viscerali, le mie idiosincrasie, i risentimenti, sono importanti, e mi ruotano nel corpo, m’invadono, ma non sono un argomento valido. Non sono sufficienti. Per votare. Annebbiano. E allontanano. Perché la rabbia, la frustrazione, l’indignazione, sono giuste, ma distruggere non basta, non libera dai mali. E forse addirittura nei mali rinchiude. Bisogna costruire a partire dalla realtà che tutti noi abbiamo condiviso e alimentato ogni giorno, in questi decenni. Perché non esiste la Casta. Oppure la Casta siamo tutti quanti insieme. Perché l’Europa è una risposta alle paure che hanno massacrato milioni di esseri umani, è una risposta alle regressioni identitarie, al razzismo, a chi prima di mettere se stesso in discussione cerca un nemico da incolpare, dei propri mali e dei propri sbagli. Riformiamo noi stessi. E agli altri offriremo un esempio, dopo. Con gli altri troveremo una soluzione. Inventeremo un futuro. Perché la paura non sia una risposta alle mancanze di questa Europa, alle politiche intraprese, a quanto ancora deve compiersi. Un’Europa più attenta ai diritti delle persone, più giusta e solidale. Perché io non mi sento me stesso se non in mezzo agli altri, perché neppure riesco a conoscermi dove tutti mi somigliano, nemmeno riesco a crescere, scoprire, imparare. Gli altri sono un viaggio, la diversità una ricchezza. Perché non possono più chiudersi le porte al mondo oramai, culturalmente oppure economicamente. Impariamo ad incontrarlo allora, a migliorare la sua corsa. A farla più umana. Perché gli ideali sono importanti, ma non devono confondersi la coerenza, il sogno, la lealtà, con la paranoia, l’ortodossia, l’intolleranza. Neanche in nome della legalità, della democrazia, della trasparenza, perché alla loro base ci sono gli esseri umani e gli esseri umani sbagliano si contraddicono e mutano, perché gli esseri umani sono diversi e possono incontrarsi. Perché è quando una sola e superiore Idea ci guida e appiattisce la complessa realtà del mondo che nel mondo si costruiscono prigioni, campi e cimiteri. Perché io credo nella bellezza delle sfumature. Perché non voglio rinunciare agli ideali neppure, ma vogliono costruirli e coltivarli in una realtà possibile, in questa vita incasinata, e sporcarmici, e saper attendere, e se necessario fare compromessi, perché quei forni e campi e morti sono un inno alla purezza, all’incontaminato, al fondamentalismo. E questo vale ogni giorno e in ogni gesto. In ogni parola che agli altri neghiamo. Perché la politica (e l’Europa) significa arrischiarsi oltre se stessi. Perché non posso limitarmi a criticare la Modernità restandone assente ( la comunicazione, la finanza, la globalizzazione…), perché nessuno è fuori del suo tempo, perfino se lo neghi lo respingi o lo rimpiangi. In questo tempo ci stiamo tutti ad ogni modo, allora proviamo a starci dentro per renderlo migliore. Più bello e giusto. In questo tempo e non un altro, non importa se indietro o chissà dove più avanti. Perché questo è il tempo in cui viviamo. E perché sia il tempo giusto per quelli che verranno dopo di noi anche (l’ambiente, la giustizia, la pace). Perché le urla, gli insulti, la violenza, non hanno mai scolpito niente, né dipinto, allargato gli orizzonti. Perché credo nella fragilità e nella dolcezza. Perché ai pugni chiusi oppongo una mano tesa, un più ampio sorriso. Perché aprirsi alla diversità delle opinioni e delle soluzioni, non vuol dire perdere il proprio senso critico, vuol dire acuirlo, accrescerlo, affinarlo. Perché essere responsabili significa non abdicare alle semplificazioni, alle approssimazioni, alle falsificazioni. Perché credo nei cambiamenti, millimetro dopo millimetro. Perché non dimentico della storia umana, della nostra storia, le più tragiche lezioni.

Ho votato Partito democratico, quindi. Non perché sia la perfezione, oppure il mio ideale, ma perché è quel che può funzionare davvero in queste condizioni. Adesso, a queste latitudini. (E faccio un grande in bocca al lupo anche alla Lista Tsipras, perché molto abbiamo in comune)